martedì 26 febbraio 2013

DIFESA PERSONALE

Che cosa è la difesa personale?


La difesa personale è: autoprotezione, salvazione, conservazione della vita, dove imperativo categorico è sopra tutto vivere, salvarsi e conservare la propria incolumità psicofisica è la priorità e lo scopo di ciò che insegniamo ad acquisire per difendere la propria vita e quella degli altri.
Qual è la differenza tra un corso di difesa personale e un corso di arti marziali?
Le arti marziali sono un sistema educativo e formativo il loro scopo è la crescita dell'individuo dal punto di vista etico e morale, il sistema fisico e cioè l'utilizzo del corpo umano come armi per difendersi e attaccare non sono che un mezzo e non il fine: la difesa personale.
Il contesto nel quale vengono praticate: il comodo dojo dove ci si allena scalzi e con comodi abiti le implicazioni etiche, i lunghi tempi d'acquisizione, gli scenari nei quali certe tecniche si sono sviluppate (così lontane dalla nostra realtà) non aiutano chi vuole imparare a difendersi, questo non significa che non sono valide, ma che solo dopo anni e con una costante e specifica applicazione si possono ottenere risultati accettabili, infatti, chi studia arti marziali impara la terminologia la cultura, il rituale del saluto, le forme e allena i programmi per progredire nei gradi(cinture), talvolta pratica qualche tecnica di difesa personale...

Difesa personale e sport da combattimento:

Se in un incontro di boxe, kickboxing, thaiboxe, o dell'ultima moda MMA (mix martial arts) tu prendi un pugno o un bel calcio piazzato, stai più attento copriti o para meglio, in palestra allenalo meglio e in gara cerca di recuperare, e se perdi non pensarci più farai meglio alla prossima, ma, nella realtà l'importante non è vincere, ma l'idea di non perdere, a poco serve mettere KO il mio avversario se prima mi ha rotto il naso o buttato giù due denti, se eviterò le provocazioni sembrerò poco coraggioso, ma ne resterà ferito solo il mio ego.

Difesa personale e combattimento da strada:

La difesa personale non è il combattimento da strada, anche se lo scenario può essere comune, infatti, non saprò mai quando, come e dove avviene, la mia difesa per aver successo deve avere sul mio aggressore il fattore sorpresa, se non riesco ad applicare la tecnica sorprendendo l'aggressore allora diventa combattimento da strada, ma avrà la meglio chi è più aggressivo, più forte fisicamente e con meno scrupoli e barriere etico morali.




TRATTO DA: http://www.irsam.com/irsam/index.php?option=com_content&view=article&id=118:difesa-personale&catid=40:corsi-e-stage&Itemid=79

INTERVISTA A MIKE STURMAN - SYSTEMA


SYSTEMA: LA BRUTALE ARTE MARZIALE RUSSA


Articolo di Mike Sturman tratto da BLACK BELT ottobre 1995, Vol. 33, numero 10
Traduzione: Paolo Verrone


L’arte marziale russa conosciuta come “il sistema” predilige la versatilità e
l’improvvisazione nello scontro, unite all’utilizzo di tecniche brutali ed efficaci.
Nessuna posizione fissa. Niente “kata”. Nessuna formalità. Nessun rituale.
Niente cinture. Nessun nome pittoresco.
Si tratta di un’arte marziale russa nota semplicemente come “il sistema”, e risale a
parecchi secoli fa. Se non ne avete mai sentito parlare, non preoccupatevi. E’ stata
tenuta segreta fin dalla rivoluzione russa del 1917, e veniva impiegata solo per
addestrare alcuni membri delle forze armate e delle unità speciali di sicurezza.
Dopo la caduta dell’Unione Sovietica il Systema è “riemerso”, e viene adesso
insegnato pubblicamente non solo in Russia, ma anche in nord America. Vladimir
Vasiliev, immigrato russo ex istruttore di quest’arte presso i corpi speciali sovietici,
attualmente insegna questo stile di combattimento a circa 70 studenti, nella sua
palestra appena fuori Toronto, a Thornhill, nell’Ontario.
Secondo Vasiliev, 35 anni, il Systema è basilarmente una serie di movimenti che i
Russi hanno storicamente usato per difendersi in combattimenti corpo a corpo, armati
e disarmati. Esso combina un forte spirito combattivo con tattiche di lotta creative,
intelligenti e versatili. Naturale e libero da strutture fisse, il Systema permette ai
praticanti di poter potenzialmente reagire a qualsiasi situazione di attacco o pericolo.
Prima della fine dell’URSS, questo stile veniva regolarmente usato in operazioni
segrete militari e dalle guardie del corpo dei più alti membri del governo. Vasiliev vi
venne addestrato durante il servizio militare, dal 1977 al 1979. Successivamente
venne incaricato di operare anche come istruttore, una posizione da lui ricoperta fino
al 1985.
Il Systema pone l’accento su un approccio realistico all’autodifesa, basandosi
sull’assunto che gli scontri autentici non rassomigliano mai al 100% a quello che può
succedere nel comfort della palestra. Le tecniche sono basate sul movimento naturale
del corpo piuttosto che alla memorizzazione di movimenti predefiniti, come viene
fatto ad esempio nei kata del Karate. I praticanti reagiscono a un attacco in base
all’istinto, piuttosto che sulla memoria “corporea” data da un alto numero di
ripetizioni sempre uguali a sé stesse.
Il Systema può forse essere definito come uno stile di combattimento corpo a corpo
che combina mosse di lotta con pratiche tecniche “da strada”. I colpi di mano sono
dati “a frustata” secondo traiettorie curvilinee, ci sono numerosi tipi di atterramento, mentre i calci sono dati raramente al di sopra del livello della cintura, dato che si
ritiene molto più efficace colpire gli stinchi, le ginocchia e le anche.
Vasiliev afferma che nel Systema non si distingue fra parate, colpi e prese, poiché
ogni movimento ha in realtà molte funzioni. I praticanti dimostrano una incredibile
mobilità durante gli esercizi di lotta, ottenuta tramite lo sfruttamento del principio del
“baricentro volante”, secondo il quale il corpo del combattente “galleggia” su e giù e
in diagonale, mentre le spalle e il bacino ruotano sul loro asse per schivare e colpire.
Il footwork del Systema è “scivolato”, come quando si va in skateboard, e la potenza
dei colpi parte dalle anche.
I pugni del Systema seguono in genere traiettorie ellittiche. Quando il pugno parte il
braccio è rilassato, ma viene teso gradualmente mano a mano che il pugno si avvicina
al bersaglio. Dopo aver colpito, il braccio viene ritirato e rilassato di nuovo. Il
risultato è un colpo veloce come una frusta ma molto più pesante nell’impatto.
Questo tipo di movimento può essere usato per dare dei piccoli e veloci pugni
chiamati “tikhok” (forse dall’avverbio russo tikho, “calmo, piano”), gomitate di lato
dette “podkhliest” (da podkhliestnut’, “dare una frustata”), schiaffi al volto chiamati
opleucha ( “ceffoni”), colpi che intrappolano gli arti con la parte interna delle braccia
(oplet, dal verbo “oplestì”, “intrecciare”) o gomitate date con tutto l’avambraccio
(obouch, all’incirca “colpo con l’accetta”). Altre tecniche di mano del Systema
includono un veloce e discreto pugno al volto chiamato gichok ( forse da “gikh”,
“urlo, strillo”).
Per via della sua enfasi sulla sopravvivenza, il Systema include pochi calci diretti più
in alto della cintura. Vasiliev afferma che i calci bassi richiedono meno energia,
tempo e elasticità per essere eseguiti, e non lasciano in equilibrio instabile e
vulnerabili quando si “entra o esce” dalla tecnica.
Vi sono circa 10 versioni del calcio frontale, incluso il “podseka” ( più o meno “che
abbatte”) , nel quale si colpisce di punta come una lancia, mentre il calcio viene
“scoccato” dall’anca come una freccia da un arco. Per un’altro tipo di calcio frontale,
si alza la gamba, si piega il ginocchio e si porta il peso davanti, usando la pianta dei
piedi per colpire.
Quando si colpisce con il calcio laterale (tregubetz o pritop, da “pestare, calcare”),
bisogna fare in modo di camminare “oltre” l’avversario, in modo da “atterrarci”
sopra. Inoltre, invece di usare solo il tallone o il taglio del piede, si usa l’intera
superficie per spingerlo via e sbilanciarlo.
Per eseguire un atterramento, il praticante di Systema spesso usa colpi dati col taglio
del piede diretti verso la parte interna o posteriore del ginocchio. Queste spazzate
vengono di regola usate subito dopo che l’avversario ha calciato e appena sta per
riappoggiare il piede a terra. Anche il classico pugno a martello fa parte dell’arsenale
del Systema, ed è spesso usato come tecnica finalizzante subito dopo un atterramento. In termini filosofici, il Systema può essere subito paragonato al concetto del Jeet
Kune Do di Bruce Lee, laddove si usa solo ciò che funziona e si scarta il resto. La
tecnica che il praticante sceglie di usare dovrebbe essere adeguata non solo alla
situazione, ma anche alle sue caratteristiche. Gli allievi vengono pertanto incoraggiati
a prendere l’iniziativa ed essere creativi durante l’addestramento.
L’obbiettivo di questo stile è poter dare risposte concrete a situazioni reali. Le
tecniche sono basate su movimenti naturali e punti di forza e debolezza individuali. Il
Systema non ha posizioni di guardia fisse, solo una “da conversazione”, cioè
qualsiasi postura in cui il praticante si trova quando ha inizio lo scontro. Non è
un’arte marziale da esibizione, ma un modo di combattere orientato alla realtà. Tirare
i capelli, stringere il collo, calciare le ginocchia di lato e dietro sono tutte cose
ammesse.
Sebbene non vi siano incoraggiate le competizioni, lo sparring è comunque parte
integrante dell’addestramento. I praticanti si focalizzano sullo sparring a contatto e a
tecniche di leve articolari, con preferenza alla semplicità e all’efficacia. Gli
allenamenti si fanno in tenuta sportiva casual e, alla fine, ognuno dà agli altri il suo
feedback della lezione.
Il Systema inoltre pone molta enfasi all’autodifesa contro le armi, specialmente il
coltello. Nell’antica Russia il coltello era considerato il simbolo della dignità di un
uomo e significava sia onore che libertà. Era pertanto considerato disonorevole usarlo
ingiustamente contro qualcuno.
Le tecniche usate contro il coltello sono rapide, efficaci e brutali come quelle
impiegate nello scontro a mani nude. I praticanti si affidano alla propria mobilità per
evitare di venire colpiti, quindi contrattaccano con leve articolari o veloci calci alle
ginocchia dell’aggressore per atterrarlo.
Vengono studiati vari modi di strangolare o afferrare, tecniche di lotta in piedi e al
suolo, come anche difesa da più aggressori. I praticanti imparano anche a causare
dolore all’aggressore e disarmarlo, rendendo così il Systema un perfetto contributo
all’addestramento degli agenti di polizia.
L’agente di polizia di Toronto Rob Berezowsky è stato addestrato al Systema per
circa un anno, ed è impressionato dalla semplice praticità di quest’arte. “Non devi
essere un contorsionista per imparare ed eseguire le tecniche”, fa notare, “e sono tutte
devastanti”.
Anche quando un praticante di Systema sta schivando l’attacco, sta in realtà per
realizzare un contrattacco. Per esempio, mentre ci si scansa per evitare un pugno in
faccia dell’avversario, si è addestrati a colpirgli il braccio con un altro pugno. “Non ti
sposti perché hai paura, ma fai un produttivo movimento di attacco mentre ti difendi “
spiega un allievo, James Pomerants. Oltre a preparare fisicamente per gestire un attacco, Pomerants sottolinea che il
Systema include anche un addestramento psicologico, filosofico e la conoscenza del
linguaggio del corpo umano. Questo lo rende un’arte marziale completa che riguarda
tutti gli aspetti dell’autodifesa.
***
Niente regole. Niente cinture. Niente di insensato. Il Systema – un’arte da
combattimento senza cose inutili.

domenica 24 febbraio 2013

INTERVISTA A JUAN PEDRO SERNA - SYSTEMA


Articolo di Frank Arias e Juan Pedro Serna pubblicato il 12 maggio 2011

Frank Arias, uno degli istruttori avanzati del Systema Headquarters di Toronto, è stato intervistato dal capo istruttore di Systema in Spagna Juan Pedro Serna riguardo la sua comprensione, il suo addestramento e il suo modo di insegnare l’arte.
Juan Pedro e Frank hanno gentilmente tradotto quest’intervista dallo spagnolo per farla leggere e apprezzare anche a noi.

Juan Pedro Serna: Come hai incontrato la prima volta il Systema?
Frank Arias: Nel 1996, la vigilia di Capodanno, mi sono ritrovato in una situazione in cui mi sono dovuto difendere da più aggressori. Me la sono cavata in quella pericolosa circostanza grazie alla mia precedente pratica di arti marziali (orientali). Dopo quella volta il mio interesse per le arti marziali rinacque, e mi misi a cercare qualcosa che potesse aiutarmi ad essere preparato per quel tipo di situazione imprevista.

Juan Pedro: In che modo il Systema ha influito su di te come persona e artista marziale? Oppure forse è meglio chiederti come lo ha fatto Vasiliev…
Frank: E’ difficile comprimere tredici anni di Systema in poche righe, ma ci provo…
L’addestramento in sé per sé mi ha sempre tenuto a migliorarmi e progredire continuamente. Il tempo in classe è stato il combustibile che mi ha fatto appassionare e scoprire così molto di me stesso. E’come un processo infinito, e personalmente lo sento come una cosa buona.
Il cambiamento maggiore avvenne quando Vladimir mi chiese di concentrarmi, addestrarmi e aumentare le mie abilità per diventare un istruttore. Mi spiegò che quando diventi un istruttore, lo sviluppo del Systema continua e si può migliorare molto in quello che si fa. Aveva ragione.


Insegnando, mi rendo conto ancora meglio delle mie responsabilità verso gli altri, e quindi ho bisogno di essere il più possibile sincero e “pulito” in ogni aspetto della mia vita. E capisco sempre di più gli insegnamenti di Vladimir. Devi essere coscienzioso presente per aiutare gli altri nel loro percorso. Ho ricevuto molto, e pertanto sono molto riconoscente sia verso Vladimir che verso il Systema.

Juan Pedro: Quali sono gli aspetti principali del Systema? Come ne definiresti i principi più importanti?
Frank: I quattro principi cardine del Systema sono respirazione, rilassamento, postura e movimento. Da questi, si impara a fidarsi del proprio intuito, affinare i sensi, liberarsi dalla tensione e acquisire un alto livello di fluidità.
A un principiante queste cose possono sembrare semplici e dirette, ma procedendo nell’addestramento, ci si accorge che in realtà sono concetti molto complessi e profondi. Ad esempio, il movimento non è definito solo dal corpo fisico, ma anche dal proprio pensiero, intenzione ed emozione. Se usato correttamente, ogni principio produce effetti positivi. Conoscere sé stessi è l’obbiettivo principale del Systema.

Juan Pedro: Che tipo di persone pratica il Systema?
Frank: Che tu sia un soldato o un civile, questo tipo di lavoro ha un sacco di cose da offrirti. Da agenti di polizia fino a impiegati e casalinghe, gente di ogni età, cultura, forma fisica e abilità si addestrano insieme nello stesso spazio. Fondamentalmente, il Systema è per tutti.

Juan Pedro: Di recente hai tenuto un pò di seminari in America latina destinati a unità di polizia. Quali sono stati i risultati? Come è stato ricevuto il Systema da quelle parti?
Frank: In sud America c’è un sacco di crimine, da quello da strada fino alla corruzione governativa. Rapimenti, accoltellamenti e rapine a mano armata accadono troppo spesso. Mi sono sorpreso nel sapere che fra le persone che ho incontrato lì, molte erano già state rapinate due o tre volte. Ci sono molte agenzie di sicurezza che forniscono guardie del corpo. Ho scoperto che la polizia cerca di imparare a controllare e sottomettere il reo, senza violare i suoi diritti umani.
La mia esperienza con i Marine fu differente. Loro volevano imparare delle cose pratiche da usare nella vita reale. Non erano interessati al lato agonistico delle arti marziali. Tuttavia, una volta visto l’addestramento, si sono resi conto di ciò che il Systema aveva da offrirgli. Ma, testato nel tempo, il Systema è vivo e forte ancora oggi.

Juan Pedro: Il carattere latino è molto diverso da quello russo. Come si adatta al Systema?
Frank: Senza ricorrere a stereotipi, dirò che i latini sono conosciuti per la loro passionalità e il loro sangue caldo. Infatti, questo poetico romanticismo è celebrato dalla loro cultura. Questo laddove i russi sembrano mostrare meno emotività e apprezzare di più l’autocontrollo. Come si fa, con il Systema? Potrebbe essere una sfida, per i latini, poiché essi tendono ad essere molto emotivi, e quindi è più difficile per loro essere distaccati in quello che si trovano a fare. Ma il Systema può dare l’opportunità di accedere a un alto livello di abilità e spiritualità.

Juan Pedro: Il Systema non allena specifiche tecniche. Una domanda ricorrente è “Come si fa a imparare un arte marziale senza praticare tecniche?”.
Frank: Uno dei fondamenti principali è il movimento. Attraverso di esso, la tecnica è conseguenza. Il Systema non insegna tecniche specifiche perché in questo caso queste sarebbero risposte preformulate, meccaniche.

Juan Pedro: Quale consiglio vuoi dare a chi si è avvicinato da poco alla pratica del Systema?
Frank: Praticate con la mente aperta. Non lasciate che vecchie abitudini o pregresse conoscenze ostruiscano lo sviluppo di questa arte marziale. Il Systema non segue dei passi specifici o già formulati. All’inizio può essere frustrante per i nuovi studenti, ma se ne afferrano il senso, ne trarranno subito dei benefici. Non ci rendiamo nemmeno conto di quanta tensione accumuliamo e conserviamo nel nostro corpo. Se ce ne accorgiamo, possiamo liberarcene ed essere pronti ad usare la fluidità e l’efficacia del Systema.

giovedì 21 febbraio 2013

Donne Difesa Personale e Systema

Systema é un ottima soluzione per le donne che vorrebbero sentirsi piú sicure. Qui sotto pubblico un video che dimostra la validitá di Systema come difesa personale.













Essere vittime...


Essere vittime nella nostra società è un concetto che và oltre la componente fisica, le DONNE subiscono aggressioni e violenze soprattutto psicologiche oltre che aggressioni fisiche vere e proprie. E' necessario uscire dalle CIRCOSTANZE FISICHE DELL'AUTODIFESA, per comprendere anche gli aspetti PSICOLOGICI ed EMOZIONALI, che creano la capacità di rispondere in maniera adeguata e SICURA a differenti tipi di stress che la persona si può trovare ad affrontare, e soprattutto creare un ATTEGGIAMENTO che allontana la persona da certe situazioni. 

Il conflitto come risposta?


Dal punto di vista della capacità delle donne di rispondere con determinazione e forza a situazioni di conflitto non c'è dubbio, esse hanno le stesse possibilità di un uomo, anzi ci sono situazioni di vita nelle quali le donne hanno risorse sicuramente superiori. La tematica del conflitto si sposta quindi dal punto di vista STRATEGICO generale, le ARTI MARZIALI hanno da sempre sposato una filosofia "usa la forza del tuo avversario", e molte fra queste sono praticate da donne, anche con notevole successo sia fisico che sportivo; ma appunto non è di fitness che si parle, nè di sport, e nemmeno di creare dei "maschiacci". La risposta del conflitto TESTA A TESTA produce solo danni, la nostra società è funestata dagli effetti deleteri dell'AGGRESSIVITA', quindi non è una buona idea impostare in questo modo un'attività di AUTODIFESA, che noi preferiamo chiamare PROTEZIONE, o SOPRAVVIVENZA (SPAS) come nella tradizione di questa arte marziale russa. 

Systema per le donne


Il Systema è un'arte marziale che si adatta molto bene alle donne, in quanto sfrutta l'equilibrio del corpo come principio essenziale, questo mette in grado la persona di sfruttare al massimo le proprie risorse e di poter disporre di forza e velocità inaspettate. 

L'ALLENAMENTO si svolge con esercizi di COORDINAZIONE ed EQUILIBRIO, esercizi per sviluppare la SENSIBILITA' e la VELOCITA' di reazione, esercizi per ELIMINARE la RIGIDITA' e la PAURA.
Nel Systema si lavora su PRINCIPI, e sulla PSICOLOGIA, per insegnare alla nostra mente prima che al corpo come adattarsi alle situazioni. 




DA http://www.systemafirenze.com/autodifesa-per-donne-con-il-systema.html

martedì 19 febbraio 2013

TUTORIAL VIDEO CORSO SYSTEMA RUSSIAN MARTIAL ART

Cercando su youtube ho trovato un canale perten's channel di un istruttore Inglese che  ha pubblicato un tutorial di Systema. Eccolo qui... 









sabato 16 febbraio 2013

Vladimir Vasiliev



Vladimir Vasiliev.  Nato a Tver, in Russia, è uno dei top-students di Mickail Ryabko. Addestrato dalle Forze Speciali vi ha prestato servizio per circa 10 anni anche in qualità di istruttore. Trasferitosi in Canada nel 1993 ha fondato la prima scuola di Systema fuori dai confini russi.